mercoledì 9 febbraio 2011

Rom paragonati a cani dalla Maiolo, Monteleone indignato


Il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti: :”Una presunta persona che accosta l'educazione dei cani a quella dei bambini, certamente deve avere le idee piuttosto confuse, per non dire farcite di ignoranza e intolleranza, riguardo al concetto di educazione”



Milano – “Trovo semplicemente ripugnanti le dichiarazioni della Maiolo. Del resto una presunta persona che accosta l'educazione dei cani a quella dei bambini, certamente deve avere le idee piuttosto confuse, per non dire farcite di ignoranza e intolleranza, riguardo al concetto di educazione”.
Commenta con sincero sdegno Filippo Monteleone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, le frasi choc pronunciate dall’ex assessore Tiziana Maiolo, durante una trasmissione radiofonica presso l’emittente “Radio 24”. L’ormai dimissionaria portavoce meneghina di Futuro e Libertà ha dichiarato, proprio a pochi giorni dalla tragedia dei 4 fratellini zingari deceduti a Roma, di ritenere più semplice l’educazione di un cane rispetto a quella di un bambino d’etnia Rom, scatenando numerose e comprensibili polemiche. “Vorrei ricordare – prosegue Monteleone - , per chi avesse la facilità di dimenticare la storia della nostra umanità, che le popolazioni Rom sono state deportate e trucidate durante la bella epopea nazifascista, della quale il nostro bel paese può onorevolmente fregiarsi e che da allora non c'è stata più pace per questa etnia, al pari di quella curda. Continuano ad essere perseguitati, rinchiusi in ghetti inumani e rifiutati dalla società non civile, nel nome di una non-integrazione che l'Italia con le sue scelte, ha sempre rinforzato, nel nome di un ‘popolo dedito alla criminalità’, quando i dati statistici non confermano assolutamente questa diffusa concezione”.

A fomentare le reazioni negative contro l’ormai ex portavoce di Fli anche le critiche rivolte dalla stessa Maiolo al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accusato d’errore e di indifferenza nei confronti dei cittadini italiani bisognosi di una casa, poichè ha espresso, in un moto di solidarietà, l’intenzione di dare un alloggio ai cittadini Rom.

“L'attacco a Napolitano lo trovo poi l'estremo dell’illogico. Il Presidente della Repubblica – dichiara Monteleone - ha pronunciato solamente quello che il buon senso detta come unica soluzione a questo problema. Bisogna contattare questa gente, capire nella realtà le loro condizioni di vita, e trovare insieme delle soluzioni condivise, che possano prevenire ulteriori tragedie come quelle vissute pochi giorni fa a Roma, e nel recente passato in diverse parti dell'Italia. Ho prestato la mia opera – racconta l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - , per brevi periodi, come volontario ed educatore, a Bologna e Milano, nelle baraccopoli di questi esseri umani, trovando tanta umanità come in poche altre situazioni, certamente il disagio, la povertà, il rifiuto non può che rinforzare la parte deviante, che esiste in questo popolo, come in qualsiasi altro popolo della terra. Quando poi si impugna la solita barzelletta del ‘perché le case a loro, e agli italiani no’ vorrei ricordare che il numero di case non abitate è di gran lunga superiore alla gente che ne è priva, sia italiana che di origine migrante. E che se i Rom, come qualsiasi altra etnia, vivono da noi, e i loro figli sono nati qui, non può esserci differenza. La Maiolo – chiosa Monteleone - rinforza un concetto grottesco, che non può avere alcun senso se non perverso nella società moderna postcapitalistica: ‘prima noi, poi loro’”.

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