lunedì 13 dicembre 2010

A commemorazione Piazza Fontana fischi a Potestà e Moratti, Ragone commenta



Il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti : “Ciò è grave perché significa che la voce dei cittadini non trova spazio nelle sedi opportune, ovvero nei media.”

Milano, 13 dicembre 2010 – Urla e fischi hanno accompagnato ieri a Milano, la commemorazione della strage di Piazza Fontana. Il carattere celebrativo dell’evento si è ben presto tradotto in un’occasione per protestare contro il Governo. Un’azione che ha visto coinvolti soprattutto i giovani dei centri sociali contro il sindaco, Letizia Moratti, e il presidente della Provincia, Guido Potestà.
A commentare lo spiacevole episodio, a cui fortunatamente non sono susseguiti degli scontri, è Luca Ragone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, il quale, attraverso un’accurata analisi, lo riconduce a un diffuso malcontento, mostrato da più parti, nei confronti dell’esecutivo.
“La causa della contestazione è da ricercare nell’antica dicotomia destra-sinistra, poiché Podesta è un ex fascista. La Moratti – dichiara Ragone – partecipando al fianco del presidente della Provincia è stata semplicemente associata a quest’ultimo e di conseguenza è stata presa come bersaglio durante la manifestazione. D’altra parte, penso che i centri sociali, così come i gruppi studenteschi presenti ieri alla manifestazione, abbiano colto l’occasione per ribadire il loro dissenso nei confronti della politica attuata dal sindaco. Sebbene ieri ci doveva essere più spazio per ricordare le vittime della strage – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – un gruppo di persone ha voluto reagire al malgoverno del centro destra. Ciò è grave perché significa che la voce dei cittadini non trova spazio nelle sedi opportune, ovvero nei media.”

mercoledì 24 novembre 2010

Spente le luminarie multietniche di Via Padova a Milano, il commento di Ragone


Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti : “È una via multietnica, mettere le luci decorative proprio in quella strada reca un valore aggiunto alla vita di quartiere”

Milano – Dieci giorni, tanto ha resistito l’allestimento di luminarie natalizie “multietniche” in Via Padova a Milano. Dopo lo spegnimento del cuore rosso e dell’augurio di “Buone feste” in italiano, in inglese, cinese, arabo, russo francese, spagnolo, testimonianza della babele linguistica degli abitanti del popoloso quartiere, si sono accese le polemiche politiche e dei cittadini.

“Via Padova è una via multietnica, - interviene Luca Ragone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti - mettere le luci decorative proprio in quella strada reca un valore aggiunto alla vita di quartiere. Gli abitanti, si sono uniti, pur essendo al corrente di tutti i provvedimenti restrittivi attuati nella zona a causa dei litigi, degli accoltellamenti, delle ‘guerre tra bande’ verificatisi in quelle strade per via della difficile convivenza tra etnie con culture diverse. Il fatto che queste persone riescano a mettere insieme un progetto per una ricorrenza importante come il Natale è soltanto da apprezzare non da frenare.”

La decisione di oscurare le luci e sostituirle solo con una scritta «Auguri» in italiano, presa dell’Assessore all'Arredo urbano Maurizio Cadeo, il quale pur giustificandosi garantisce di non voler tornare indietro, ha generato tra gli altri il dissenso delle associazioni e della Chiesa, incassando perfino il parere negativo della Lega per mezzo del capogruppo Matteo Salvini.


“Bisogna sottolineare - prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che Via Padova e Viale Monza sono vie d’accesso, perché chi arriva da Milano - nord e non prende la tangenziale, passa per forza da quelle direzioni perciò l’accusa dell’assessore Cadeo che ha tolto le luminarie sostenendo di volerle mettere in una via di passaggio viene meno. Se persino la Lega,- chiosa Ragone - contraria solitamente a queste cose, è stata favorevole, vuol dire che l’assessore ha perso il senno.”

martedì 2 novembre 2010

Tè e caffè nei cimiteri di Milano, la Martino critica la Moratti

La responsabile meneghina dell’Italia dei Diritti:“Iniziativa bizzarra e di cattivo gusto. Si occupi delle scuole, piuttosto”

“Mi lascia perplessa. La trovo un’iniziativa bizzarra e, sotto certi versi, anche di cattivo gusto”. Così la responsabile milanese dell’Italia dei Diritti Annalisa Martino ha commentato, nel giorno della commemorazione dei defunti, l’iniziativa del sindaco di Milano Letizia Moratti di far distribuire da Milano Ristorazione, l’azienda municipalizzata che solitamente fornisce i pasti alle mense scolastiche, oltre diecimila bevande calde a coloro che si recavano in visita presso i quattro cimiteri cittadini tra il 31 ottobre ed il 1° novembre.

“La visita ai cimiteri – ha aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – dovrebbe essere un momento di raccoglimento intimo, di commemorazione e ricordo; renderlo un evento mediatico è una contraddizione in essere”. Ed ha aggiunto: “Inevitabilmente questo provvedimento del sindaco sa di mossa elettorale che nasce dal bisogno di raccogliere consensi. Ancora una volta – conclude la Martino – Palazzo Marino ha affrontato una spesa che si può definire inutile senza occuparsi di una priorità come la scuola pubblica che versa in condizioni di grandissima difficoltà”.

martedì 14 settembre 2010

Milano paralizzata da cantieri stradali, il commento di Ragone

Il viceresponsabile cittadino dell’Italia dei diritti: “La commissione edilizia dovrebbe vigilare i cantieri in questione e il Comune sollecitare le società appaltatrici”

Roma – Continuano a Milano i disagi dovuti alla manutenzione della viabilità, i lavori iniziati a maggio ma non ancora conclusi. Nel momento in cui si assiste al ripopolamento della città queste operazioni creano ripercussioni importanti per coloro che per varie esigenze devono attraversare l’asse viario milanese. A tal proposito è intervenuto Luca Ragone, viceresponsabile per il capoluogo lombardo dell’Italia dei Diritti: “La commissione edilizia dovrebbe vigilare i cantieri in questione e il Comune sollecitare le società appaltatrici, affinché i tempi previsti vengano rispettati. A metà settembre con la riapertura delle scuole e il rientro lavorativo si congestiona il traffico e la serena percorrenza delle nostre città è messa a dura prova” .

È da sottolineare che le zone interessate da questi lavori sono considerati dei punti nevralgici del traffico milanese : zona Lambrate risulta molto penalizzata, molte traverse di corso di Porta Vittoria e il Viale Bianca Maria restringono il traffico a causa dei divieti di sosta allestiti dai cantieri non ancora ultimati. “Oltre al disagio che i cantieri procurano alla città, bisogna considerare anche la pericolosità che creano alla cittadinanza, pensiamo alla ghiaia che lasciano sulle strada i camion dei cantieri”.

lunedì 21 giugno 2010

Milano sospende corse metro notturne nel weekend, Ragone alza la voce

Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti: “Si fa uno sforzo enorme per equipararci agli standard europei ma decisioni come questa congelano tutto”

Il Comune di Milano ha deciso di sospendere il servizio metro notturno del sabato sera che prolungava le corse, ormai da due anni, fino alle due di notte. Quell’ora in più, secondo Atm, ostacola i lavori per i nuovi semafori in corso sui binari della linea rossa, di qui la scelta di sospendere l’ora extra anche sulle altre due linee, almeno fino alla fine degli interventi, fissata entro l’anno.

“Si fa uno sforzo enorme per equipararci agli standard europei – ha commentato Luca Ragone, viceresponsabile milanese dell’Italia dei Diritti – ma decisioni come questa congelano tutto. Spero che il passo indietro non sia definitivo e che Atm una volta conclusi i lavori torni almeno all’orario attuale. Si parla tanto di prevenzione contro la guida in stato di ebbrezza – continua Ragone –, ma se avessimo più mezzi pubblici e una maggiore efficienza del servizio, la maggior parte dei ragazzi, come già succede a Berlino o a Barcellona, il sabato sera prenderebbe i mezzi pubblici. Penso sia necessario almeno potenziare il servizio di sostituzione della metropolitana – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, così da tamponare i disagi con mezzi di superficie sostitutivi”.

lunedì 14 giugno 2010

Caos e sosta selvaggia sui Navigli di Milano, l’analisi della Martino



La responsabile cittadina dell’Italia dei Diritti: “Si impegni il Comune ad attrezzare questa zona con presìdi notturni”

Il debutto dell’isola pedonale dei Navigli nel primo weekend non può certo dirsi positivo. Numerosi e irrisolti i disagi: l'invasione delle auto che a mezzanotte sfrecciano fra i tavolini all’aperto, i banchetti di venditori abusivi, i suv lasciati in bella vista sotto i cartelli di divieto di sosta e l’assenza dei vigili oltre le ore 21.
“In quella zona le cose non sono cambiate – afferma Annalisa Martino, responsabile per Milano dell’Italia dei Diritti –; dettano legge i commercianti, i ristoratori, i gestori di locali, i quali hanno interesse a chiedere la chiusura del traffico ma non garantiscono una contropartita in termini di responsabilità. Parcheggiare sui Navigli è quasi impossibile, si sosta l’auto di pomeriggio e quando successivamente si cerca di uscire, nella maggior parte dei casi, si rimane incastrati a causa di macchine in tripla fila o grossi suv, che impediscono anche i passaggi di emergenza per le autoambulanze. Serie difficoltà – continua la Martino – vissute dai residenti. Il quartiere infatti non è soltanto il ritrovo della Milano notturna, è soprattutto una vecchia zona popolare, oggi con abitazioni di pregio, dove purtroppo, passato un certo orario, succede di tutto”.
Tanto anche lo sporco in bella vista, data la scarsità dei cestini dell'immondizia, quattro in centinaia di metri, che già alle 23 traboccano di bottiglie in vetro, la cui vendita sarebbe vietata da un'ordinanza di Palazzo Marino. Problemi riscontrati da tempo che non paiono arginati dalle misure che si dichiaravano previste. Abbassate le serrande dei bar, i Navigli tornano a essere un luogo pericoloso, di spaccio e di tossicodipendenza.

“Il Problema pusher – prosegue la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – emerge in situazioni di affluenza di pubblico giovane; in questo caso, mancando un’adeguata e costante sorveglianza, il grosso disagio rimane. È auspicabile che il Comune e le forze dell’ordine si impegnino ad attrezzare la zona di controlli notturni e che gli stessi esercenti, godendo per primi della maggiore visibilità garantita ai loro negozi dall’isola pedonale contribuiscano al finanziamento dei presìdi. Attivazione sinergica per tutelare i residenti”.

martedì 8 giugno 2010

Pazienti truffati da “Clinica odontoiatrica”, l’indignazione di Criseo



Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti : “Necessario accertare tutte le irregolarità”


Milano – Saracinesche abbassate, un foglio con sopra scritto ‘Chiuso’. Così appare oggi la ‘Clinica odontoiatrica’ sita in viale Monza 79 a Milano, affiliata in franchising al marchio di centri dentistici ‘Vital Dent’. Uno studio medico che, si è scoperto, era registrato come ‘Milan quattro srl’alla voce: ‘Gestione uffici temporanei e residence’.
Risultano irreperibili dalla fine di maggio i due titolari, gli spagnoli Angel Aranda Gonzalez e Carlos Munoz Penalver, entrambi di 39 anni. Con loro sono scomparsi gli stipendi dei dipendenti e gli acconti degli ignari pazienti, abbandonati con le cure mediche in sospeso e con rate da pagare alle finanziarie che avevano anticipato loro il denaro.

Netto l’intervento sulla vicenda del responsabile per la Lombardia dell’Italia dei diritti Giuseppe Criseo: “E’ davvero molto strano che seimila persone siano passate nelle mani di questa clinica e nessuno si sia accorto dei comportamenti anomali. Non è il primo caso che avviene in questa regione, appare evidente una carenza di controlli alla fonte e non solo”.

Sconcertate le numerose vittime della truffa, tra cui l’intero personale, la responsabile del centro dentistico e la receptionist, che da qualche delucidazione tra le giustificabili proteste degli ex pazienti infuriati, pronti a recarsi alla Guardia di Finanza. Del catalano Aranda Gonzalez e di Munoz Penalver che hanno operato sino alla prima metà di novembre con il marchio ‘Vital dent’ prendendosi un esposto per inadempienze contrattuali dalla stessa società concessionaria, oggi, negli uffici, rimane come unica traccia tangibile ,oltre ai materiali di lavoro, una valigia semivuota. Un trucco, probabilmente, per simulare falsi impegni imminenti e prepararsi alla fuga.

“Sarà necessario rafforzare le indagini - prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro - riuscendo a comprendere se siamo in presenza di irregolarità., accertando se la responsabilità sia degli organismi controllori o della volontà politica, perché sovente, in tali situazioni, si nascondono interessi occulti”.

lunedì 7 giugno 2010

Taglia per chi pesta i “compagni” a Milano, lo sconcerto di Ragone


Il viceresponsabile comunale dell’Italia dei Diritti: “Sicuramente si tratta di un gruppo di nostalgici di qualcosa che per un ventennio ha rovinato l’Europa tutta”


Milano – Un compenso monetario per chi va a picchiare i “compagni” del liceo classico Manzoni. L’appello è apparso in internet su un sito di area neofascista. Del mittente, comunque, non si ha traccia e anche Forza Nuova ha preso le distanze, giudicando tale mossa come “l’iniziativa di qualche svitato”.
Secco il commento del viceresponsabile dell’Italia dei Diritti per il comune di Milano, che ha dichiarato: “Sono a tal punto sconcertato che sono senza parole. Un’iniziativa del genere si commenta da sola. Sicuramente si tratta di un gruppo di violenti, nostalgici di qualcosa che per un ventennio ha rovinato non solo l’Italia, ma l’Europa tutta. Tra l’altro in Italia vige una legge che vieta la formazione di tali gruppi, che vanno individuati e fermati”, ha poi concluso il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro.

giovedì 6 maggio 2010

Ragone su alloggio in edilizia convenzionata a Scajola jr a Milano


Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti: “Si parla tanto di solidarietà, ma alla fine chi prima arriva meglio alloggia”


Milano, 6 maggio 2010 – “E’ un classico nel nostro paese: chi prima arriva meglio alloggia”. Il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti Luca Ragone, ricorre al noto proverbio per descrivere con amara ironia la vicenda degli alloggi di via Savona, nel capoluogo lombardo. L’ex stabilimento della Osram è stato infatti riconvertito in appartamenti in edilizia convenzionata, ma tra gli acquirenti figurano persone tutt’altro che bisognose, come il figlio del ministro dimissionario Claudio Scajola, il portavoce del ministro all’istruzione Mariastella Gelmini e un non meglio specificato vip con tanto di maggiordomo. Operazione del tutto lecita, in quanto la legge non richiede requisiti soggettivi per l’acquisto di case in edilizia convenzionata, ma che non manca di suscitare un po’ di fastidio, perché come spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro “siamo tutti bravi a parlare di sentimenti di solidarietà, salvo poi soffiare la casa a chi non può sostenere un mutuo. Una situazione simile si è già verificata con il caso degli alloggi di via Marconi, acquistati da alcuni ex dirigenti, ma succede un po’ dappertutto. A Milano però – conclude Ragone - i prezzi al metro quadro oscillano tra i quattro e i cinquemila euro, e ciò non nel centro cittadino, quindi c’è davvero bisogno di maggiore disponibilità di residenze in edilizia convenzionata”.

venerdì 23 aprile 2010

La Moratti boccia il piano-alberi per Milano, la critica di Ragone


Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti: “Giunta non propositiva, la città ha bisogno di verde”


Roma, 23 Aprile 2010 - “Quella di Abbado e Piano è un’ottima iniziativa che purtroppo si scontra con la consueta miopia della giunta Moratti”. Così Luca Ragone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, commenta la bocciatura, da parte del Comune del capoluogo lombardo, del progetto di Renzo Piano che prevede la piantagione di novantamila alberi nel centro città. Questo il compenso richiesto da Claudio Abbado per tornare a dirigere la Scala dopo 24 anni, un’operazione ritenuta dai tecnici di Palazzo Marino economicamente onerosa ed impraticabile.
Sarcastico il giudizio che l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, rivolge al primo cittadino, che “per verde pubblico intende anche i fiori annaffiati sui davanzali. Il centro è congestionato dal traffico, l’aria è irrespirabile e quindi - prosegue Ragone - c’è bisogno di verde, tenuto conto dei pochi e malcurati parchi pubblici. L’amministrazione comunale si è dimostrata tutt’altro che propositiva e lungimirante dal momento che - conclude il viceresponsabile meneghino - per la Moratti si trattava di un buon biglietto da visita elettorale e per la città di una grossa opportunità in vista dell’Expo”.

venerdì 16 aprile 2010

Discarica e rifiuti tossici nell’ex macello milanese, Italia dei Diritti sdegnata



Il viceresponsabile meneghino del movimento Filippo Monteleone: “Sogemi e Comune andrebbero denunciati per crimini verso la salute pubblica”


“L'unico commento che posso fare riguardo a questa situazione di grande degrado e rischio per la salute dei cittadini, ignari dei pericoli a causa della mancanza di una comunicazione trasparente che vada al di là dei soliti slogan, è la speranza che ci sia una parte dell'opinione pubblica che apra gli occhi di fronte a quelli che possono essere considerati dei veri e propri crimini contro la tanto strombazzata legalità e soprattutto verso la salute pubblica”. Queste le prime parole del viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti Filippo Monteleone alla notizia del grave stato di degrado in cui versa l’ex macello comunale di via Lombroso a Milano. Nei capannoni dell’ex mattatoio carcasse di automobili e montagne di rifiuti, molti dei quali tossici e cancerogeni. La Sogemi, società a capitale comunale che dovrebbe occuparsi dell’area fino al 2040, afferma di non avere i fondi necessari alla bonifica e così anche il progetto per la creazione della ‘Cittadella del gusto e della salute’ presentato dalla Giunta Moratti e previsto per il 2015, è fermo. Vergognoso visto che il Comune paga a alla Sogemi anche un affitto per lasciare le auto sequestrate dalla polizia locale. Duro l’affondo dell’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “La fantomatica Sogemi, foraggiata dal Comune, nonché l’amministrazione stessa, andrebbero denunciate alla Asl e a tutti gli uffici competenti. Invece di continuare a distruggere zone agricole e naturali per la costruzione di nuovi complessi residenziali, sarebbe anche ora che iniziasse una seria politica di riedificazione di tutte quelle aree dismesse come questa, abbandonate a sé stesse, che si trovano in pieno centro città”.

martedì 13 aprile 2010

Lo scandalo dei box a Milano, la soluzione di Ragone


Il viceresponsabile cittadino dell’Italia dei Diritti: “Bisogna valutare le ditte prima che comincino a lavorare e scegliere solo quelle serie”

Milano – “Non è la prima volta che accade una cosa simile, molto spesso infatti i cantieri vengono lasciati aperti e mai completati, rendendo fatiscenti molti luoghi della città”. Queste le prime parole di Luca Ragone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, in riferimento all’abbandono dei lavori per la costruzione di box in via Bazzini, a pochi passi da piazza Piola. Il fallimento della società edile che li stava costruendo ha prodotto solamente un cumulo di rifiuti, intascandosi i soldi dei cittadini che avevano prenotato un garage e costringendo chi abita lì intorno a convivere con un groviglio di tubi in un’enorme voragine. “La riqualificazione urbana in questi termini non fa altro che rovinare le aree verdi, quindi – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – è necessaria una valutazione seria delle ditte edili, in modo che esiti negativi non si verifichino mai. In casi come questi invece – chiosa Ragone – bisogna costringere la società di costruzioni a rimborsare chi ha già acquistato il box, successivamente concedere il riappalto ad un’altra azienda che mostra solidità fin dal principio, così da evitare di interrompere i lavori tenendosi i soldi in tasca perché si ha la certezza che saranno le assicurazioni a risarcire”.

giovedì 8 aprile 2010

A Milano 200 euro per chi adotta un anziano, l’opinione di Ragone


Il viceresponsabile per la città di Milano dell’Italia dei Diritti: “L’iniziativa mi sembra buona, ma esprimo i miei dubbi in merito alla validità dei controlli sulle famiglie affidatarie”

Milano – “Sono tendenzialmente favorevole ad una iniziativa di questo genere, ma non dobbiamo dimenticare che le persone non sono delle merci e vagliare attentamente le modalità di controllo e di scelta delle famiglie affidatarie”. Con queste parole il viceresponsabile per la città di Milano dell’Italia dei Diritti Luca Ragone esprime la sua opinione in merito alla proposta sperimentale promossa dal comune di incentivare, attraverso l’erogazione di un contributo mensile medio di duecento euro, l’assistenza a distanza di anziani da parte delle famiglie milanesi. Secondo quanto previsto dal progetto, prima di dare avvio all’affido, gli uffici comunali provvederanno ad effettuare i necessari colloqui con le famiglie, a predisporre test psicologici, e a pianificare un primo periodo di prova. “Preparare pranzi, occupare il tempo libero con un film al cinema o uno spettacolo a teatro, prenotare un appuntamento dal parrucchiere, sono certamente attività che contribuiscono alla felicità dell’anziano, solitamente ridotto in solitudine – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, ma mi chiedo se il progetto di affido valuta anche la possibilità di riempire le ore più critiche per queste persone, ossia quelle serali. E come verranno effettuati i controllo sull’andamento dell’assistenza?”.

Processo al famoso writer Bros, l’analisi di Ragone

Il vice responsabile per Milano dell’Italia dei Diritti: “Questo ragazzo è un’artista, ma comunque deve poter esercitare la sua arte nella legalità”

Milano – “Se non hanno spazio dove manifestare la propria creatività, è normale che i graffitari usino gli spazi pubblici per darle sfogo”. E’ questo il commento del vice responsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, Luca Ragone, alla notizia del processo al famoso writer Daniele Nicolosi, in arte Bros, nel quale il Comune di Milano si è costituito parte civile. A Bros vengono contestati diversi reati di imbrattamento di edifici pubblici, privati e di fermate della metro. Da sottolineare che Nicolosi in passato ha esposto le sue opere al Pac e a Palazzo Reale. “Questo writer – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è riconosciuto come artista visto che ha fatto alcune mostre, quindi bisognerebbe organizzare spazi adatti per lui e per i ragazzi che hanno la sua stessa passione. Magari si potrebbero mettere a loro disposizione dei muri non curati come quelli del carcere di San Vittore oppure organizzare spazi di performance dove fare i loro graffiti su tele per poi trasferirli sulle pareti di fabbriche abbandonate. Senza autorizzazione – conclude Ragone - il graffito, per quanto possa essere considerato arte, non può essere legale poiché tale attività non ha ricevuto il permesso da parte del Comune e dei proprietari dei palazzi su cui sono state dipinte queste scritte”.

mercoledì 24 marzo 2010

Ragone su Ecopass senza divieti di scarico merci a Milano


Il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti: “Decisione necessaria anche se propagandistica”

“Sebbene sulla decisione del Comune aleggi qualche sospetto vista la prossimità del ricambio della giunta regionale, sono d’accordo”. Questo il commento del viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti Luca Ragone circa l’abolizione del divieto di accesso nell’area Ecopass del centro meneghino per i veicoli di carico e scarico merci. “La deregulation era palesemente necessaria perché la restrizione cozzava con l’anima commerciale della città e - continua il rappresentante territoriale del movimento presieduto da Antonello De Pierro – aggravava una situazione resa assurda dall’istallazione della zona a ingresso limitato che pesava sulle tasche dei conducenti senza aver mai portato il vantaggio ecologico paventato al momento dell’inaugurazione. Mi auguro che il cambiamento di rotta non rappresenti l’unica soluzione possibile per garantire ai milanesi un’aria più pulita, e mi aspetto – conclude Ragone - la medesima sensibilità anche quando dalle strade spariranno i manifesti elettorali”.

venerdì 19 marzo 2010

Firmate le ordinanze su via Padova a Milano, l’opinione di Ragone


Il viceresponsabile milanese dell’Italia dei Diritti: “Le ordinanze del sindaco arrivano tardi e risolvono solo in parte i problemi”


Milano – “Milano avrebbe dovuto seguire gli esempi di città come Berlino e Barcellona, dove i locali notturni sono localizzati in quartieri appositi, senza abitazioni negli immediati dintorni e con un controllo oculato della polizia. Stabilire ora una sorta di coprifuoco, e limitare il lavoro dei commercianti che hanno ottenuto una regolare licenza mi pare fuori luogo”.

Con queste parole il viceresponsabile milanese dell’Italia dei Diritti, Luca Ragone, commenta la firma da parte del sindaco di Milano, Letizia Moratti, delle due ordinanze che regoleranno sino al 31 luglio prossimo la vita nella zona multietnica del capoluogo lombardo con l'obiettivo di ridurre gli assembramenti serali e notturni. Nel primo provvedimento i proprietari di immobili sono obbligati a presentare, entro trenta giorni, alla polizia locale un’autocertificazione con i dati della locazione. Stessa cosa dovranno fare gli inquilini. Agli amministratori viene richiesto di segnalare qualsiasi irregolarità. La mancata segnalazione da parte di quest’ultimi verrà sanzionata con una multa di 450 euro .
La seconda ordinanza colpisce invece la vita di strada, riducendo gli orari di apertura e chiusura di locali notturni, centri massaggi, phone center e negozi di vendita al dettaglio.


“Approvo la decisione di effettuare maggiori controlli su inquilini e proprietari di casa – sottolinea l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – tuttavia alcune scelte determinanti su via Padova dovevano essere prese in tempi non sospetti”.

martedì 16 marzo 2010

Stranieri blindati in via Padova a Milano, l’analisi di Ragone


Il viceresponsabile milanese dell’Italia dei Diritti: “Controlli necessari nei palazzi-favelas, ma occorre punire anche chi si arricchisce con gli affitti”

Milano – “Non sono contrario ai controlli delle forze dell’ordine che avvengono nel tanto chiacchierato quartiere milanese, ma la responsabilità del degrado della zona è certo da attribuire a chi specula sugli esorbitanti affitti pagati dagli extracomunitari”. Con queste parole il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti commenta la notizia riguardante i continui blitz effettuati dalla polizia in via Padova. Dopo le ripetute risse, le manifestazioni e la rivolta di febbraio i residenti, per il novanta per cento stranieri, sembrano barricati nelle proprie case spaventati forse dai vicini o dalla paura di nuove visite degli agenti. “I giornali – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – parlano di monolocali in precarie condizioni strutturali e di igiene, abitati da numerosi immigrati costretti a pagare affitti da ottocento euro al mese. Chi commette reati e infrange la legge deve essere punito, ma questo dovrebbe valere anche per coloro che si arricchiscono ai danni di chi versa già in gravi condizioni. Favorire l’integrazione e garantire maggior ausilio – conclude Ragone – mi sembrano atti dovuti per una società civile come la nostra”.

giovedì 25 febbraio 2010

Poliziotto ucciso a Milano per difendere ragazza, la Martino attacca il Governo


La responsabile meneghina dell’Italia dei Diritti: “Inadeguate le misure quali ronde e giustizia fai da te, i cittadini chiedono forme di tutela concrete”


“Il fatto accaduto a Rho è un chiaro indicatore di alcune contraddizioni fondamentali come il malessere dovuto all'instabilità, all'incertezza, all'incognita del quotidiano, in cui versano molti giovani e che sta assumendo proporzioni sempre più incontrollabili e che dà luogo ad atti inconsulti che talvolta giungono a epiloghi estremi come l’omicidio che si è verificato nella provincia milanese”. Queste le prime parole della responsabile per Milano dell’Italia dei Diritti Annalisa Martino sull’uccisione a Rho di un giovane da parte di un ex impiegato di banca causata da una rissa avvenuta perché l’assassino aveva molestato la fidanzata della vittima. Prosegue polemica l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Quanto avvenuto dimostra l'assoluta inadeguatezza delle misure di ‘sicurezza’ finora adottate dal nostro Governo che, con iniziative quali ronde e giustizia fai da te, soddisfa il mal di pancia della gente ma non garantisce l'effettiva tutela dei cittadini. Il fatto che l'aggressore sia un italiano e non uno straniero dimostra quanta demagogia ci sia nella denuncia gratuita e nella caccia all'untore che negli ultimi tempi si è scatenata contro gli immigrati. Ci suggerisce inoltre – conclude la Martino - che accanendoci contro i soliti capri espiatori si perdono di vista i veri e più seri problemi della gente. La parola d'ordine, prima ancora che ‘controllo’ e ‘repressione’, dovrebbe essere ‘prevenzione’ e, insieme a questa, ‘attenzione’ reale e non mistificata ai quesiti dei cittadini”.



martedì 23 febbraio 2010

Lotta allo smog a Milano, Ragone critica le deroghe per la moda


Il viceresponsabile meneghino dell’Italia dei Diritti contro il sindaco Moratti: “E’ solida cedere ai ricatti di ‘poteri forti’”

Milano – Dopo aver dichiarato guerra allo smog, il sindaco di Milano Letizia Moratti starebbe per firmare migliaia di deroghe al blocco del traffico in programma per domenica poiché, contestualmente, avranno luogo le sfilate femminili in città. E’ bastata la rivolta della Camera della moda per far sì che la Moratti assicurasse a migliaia di addetti al settore il permesso di girare in auto, con buona pace del blocco antismog.

La notizia ha suscitato la reazione di Luca Ragone, viceresponsabile milanese dell’Italia dei Diritti, che si è scagliato apertamente contro le misure adottate dal sindaco: “Indire un blocco del traffico per un giorno come la domenica – spiega – è già di per sé un palliativo poiché la viabilità è già snellita dalla mancanza di tutti quei veicoli che circolano durante la settimana per motivi lavorativi. Se poi ci sarà la possibilità di girare in auto anche per coloro che fanno parte del mondo della moda allora penso sia del tutto inutile indire un blocco. Ma d’altra parte – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, la Moratti è solita cedere spesso ai ricatti dei ‘poteri forti’”.

venerdì 12 febbraio 2010

Tangente a consigliere Pdl a Milano , il commento di Ragone


Il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti: “Maggiori poteri decisionali alle circoscrizioni”

“Chi intasca una tangente ed è condannato in via definitiva, non deve avere più la possibilità di ricoprire incarichi pubblici”. Così il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti Luca Ragone, ha commentato l’arresto in flagranza di reato di Camillo “Milko” Pennisi. Il consigliere comunale milanese del Pdl, nonché presidente della commissione Urbanistica al Comune del capoluogo lombardo è accusato di concussione per una tangente da diecimila euro, ricevuta dal rappresentante di un’impresa edilizia, interessata ai lavori di ristrutturazione di una palazzina nella periferia nord della città meneghina. La pratica, bocciata dal consiglio della circoscrizione, è arrivata nella commissione presieduta da Pennisi. Il regolamento comunale prevede che l’organo consiliare della commissione adotti un parere obbligatorio che tuttavia non è vincolante, spettando dunque al presidente decidere quando discutere la pratica. Proprio nei meccanismi del decentramento amministrativo, pure apprezzabile in realtà metropolitane come Milano, l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro ravvede delle falle che lasciano spazio agli illeciti auspicando pertanto “che la commissione urbanistica tenga maggiormente in conto il parere espresso dalla circoscrizione, onde non snaturare il ruolo delle miniassemblee cittadine”.

lunedì 8 febbraio 2010

Sciolta l’associazione milanese Sos Racket e Usura, commento di Monteleone


Il viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti: “L’infiltrazione mafiosa c’è anche nel territorio milanese, ma le istituzioni non hanno aiutato questa realtà anti-mafia”

“L’infiltrazione mafiosa purtroppo è una realtà presente anche nel territorio milanese, a dispetto di quello che sostengono alcune istituzioni cittadine”. Così Filippo Monteleone, viceresponsabile per Milano dell’Italia dei Diritti, commenta la notizia dello scioglimento dell’Associazione SoS Racket e Usura in seguito alle diverse intimidazioni subite dal suo presidente Frediano Manzi che denuncia anche l’abbandono delle istituzioni. Monteleone sostiene che: “Spesso i cittadini o le associazioni che ledono gli interessi economici dei poteri forti vengono messi a tacere e abbandonati dalle istituzioni del territorio. Lasciando sole tali associazioni - continua Monteleone – alla mercé della delinquenza, si delegittima l’operato di queste. Sono realtà sociali radicate che provano ad aiutare il cittadino, spesso annichilito dalla potenza di alcune correnti di potere, quindi vanno difese

lunedì 1 febbraio 2010

Blocco del traffico a Milano, Ragone critica il provvedimento di Palazzo Marino


Il viceresponsabile milanese dell’Italia dei Diritti: “Non serve a ridimensionare l’inquinamento”.

Il blocco del traffico a Milano? “E’ soltanto un palliativo che non risolve assolutamente il problema dell’inquinamento atmosferico”. Luca Ragone, viceresponsabile dell’Italia dei Diritti per il capoluogo lombardo, commenta in questo modo la decisione della Giunta Moratti di fermare per un giorno la circolazione veicolare in città al fine di ridurre il livello di polveri sottili nell’aria.

“Lo stop forzato delle automobili - continua Ragone - è soltanto una goccia nel mare, vi sono ben altri fattori che influiscono in maniera maggiore sulla qualità dell’aria che respiriamo. In primis il mancato rispetto delle più recenti normative sul risparmio energetico per quel che concerne la stragrande maggioranza degli impianti di riscaldamento installati nelle case dei milanesi. Basti pensare che allo stato attuale dei fatti sono pochissime le famiglie che dispongono di caldaie classe A. Agli Enti locali - conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - spetta l’applicazione rigorosa di un sistema di certificazione coerente con i principi normativi in essere in tema di risparmio energetico degli edifici”.




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